Sabato 3 febbraio 2024, ore 18.30 ingresso libero
GERUSALEMME CITTÀ SANTA DELLE TRE RELIGIONI
foto di Marcella Croce, accompagnate da musiche gospel di Mahalia Jackson, islamiche del Turkmenistan e ebraiche klezmer di Cracovia
Dialogo con l’autrice a CINEMATOCASA
via Maqueda 124 o piazza SS.40 Martiri al Casalotto 3
segue cena su prenotazione 3332012439
costo 20 euro (a scelta dal menu’: un antipasto, un primo o un secondo, pane, acqua o vino.
In apparenza è proprio, come dice il suo nome, Yerushalajm – la città della pace –
Sul Muro del Pianto ebraico aleggia potente il richiamo alla preghiera (mu-azan) della vicina Cupola della Roccia, il luogo più sacro dell’Islam.
Affacciandosi da un vecchio ponte vicino alla porta di Sion, si scorgono ancora i suggestivi resti di un cimitero musulmano abbandonato.
Accanto a due giovani ebrei intenti ad allacciarsi sul braccio e sulla fronte i filatteri (tefillin) con i versi della Torah, passano incuranti cristiani e musulmani.
Sembrano usciti dal passato gli alti cappelli neri che, con le lunghe barbe e i riccioli pendenti, camminano lungo le possenti mura illuminate.
Dalla porta in fondo alla Via Dolorosa si vede una cerimonia funebre tutta maschile nell’enorme cimitero ebraico della valle di Josafat.
Una suora ortodossa russa fasciata di nero si aggira tra gli ulivi secolari di Gethsemani che erano lì già al tempo di Gesù Cristo.
La moschea di Omar è a un tiro di schioppo dal Santo Sepolcro, storicamente sede delle infinite diatribe cristiane.
Andiamo in Armenia, la più antica chiesa cristiana ufficiale del mondo: ceramiche, candele, croci scolpite nella pietra (karchkar) e cori sacri.
Sorprendiamo un ebreo comprare il pane arabo, SHALOM è il nostro augurio finale.
Marcella Croce